Il ruolo della Resilienza nel cambiamento

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Come ci stiamo preparando al nostro ritorno alla “normalità”? Così presi dall’affrontare l’emergenza, in pochi ci stiamo domandando, come lavoratori e organizzazioni, come saremo una volta tornati alla nostra “quotidianità”.

In questo periodo si sente parlare molto del termine “Resilienza”.

La resilienza è un concetto psicologico che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi complessi, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre.

Andrew Zolli e Ann Marie Healy hanno intitolato un loro libro in cui affrontano il tema della resilienza dal punto di vista di aziende, società e cambiamenti economici: “La resilienza è la scienza di adattarsi ai cambiamenti”.

La Resilienza, cioè la nostra capacità di riprenderci e affrontare con coraggio e efficacia le situazioni avverse, è strettamente collegata alla nostra capacità di cambiare quando necessario, di essere flessibili e cogliere un’opportunità anche quando è ben mascherata da problema.

Se dunque non abbiamo potuto scegliere di farci coinvolgere da un’epidemia mondiale, possiamo però decidere se affrontare questa situazione più unica che rara, come una risorsa per noi e per la nostra società, o se lasciarci travolgere dall’inattività, dall’angoscia, dal tempo che passa sprecandolo.  

Collegando questa riflessione al mio essere lavoratrice, mi domando allora come  mi sto preparando al ritorno alla normalità? Come ci stiamo preparando a questo?

Da fine febbraio la nostra vita, il nostro tempo, la storia del mondo intero è cambiato senza possibilità di ritorno, non possiamo allora pensare che noi saremo quelli di prima una volta rientrata l’emergenza. Il cambiamento globale porta cambiamento anche nelle persone: oggi 1 Aprile io non sono più quella che ero il 20 febbraio, e non lo sarò quando rimetterò piede in ufficio.

Siamo persone diverse, con riflessioni e scelte diverse. Stiamo cambiando, probabilmente questo tempo ci ha permesso di riscoprire ciò che conta davvero per ognuno di noi, o ciò che può essere lasciato indietro senza rimpianto, ci saremo riscoperti più legati a un valore, anziché a un altro, non saremo più nella situazione di accettare tutto come prima, o forse la necessità ci farà cambiare posizione… l’importante è darsi il tempo per rifletterci e per diventarne consapevoli.

Se vogliamo tornare alla normalità con la giusta attrezzatura, con i giusti strumenti per affrontare il cambiamento, allora iI momento per iniziare a fare qualcosa è oggi stesso.

La società che si risveglierà e ripartirà, se vorrà farlo con la giusta determinazione per superare la voragine economica e sociale che si è creata, avrà bisogno di lavoratori e lavoratrici resilienti, forti, che sappiano mettere a disposizione le proprie risorse per fronteggiare la sfida del cambiamento, con creatività e positività.

Partendo da queste considerazioni, vorrei farvi due semplici proposte:

  1. condividere qualche semplice spunto di riflessione che mi sta accompagnando in questo periodo e che spero possa essere utile anche a qualcun altro.
  2. proporre alcune attività generative di scoperte su di sè e sul proprio futuro che, attraverso il “fare creativo”, aiutino una riflessione positiva e attiva per affrontare questa seconda fase di quarantena in modo lungimirante!

Se ti interessa saperne di più puoi contattarmi su susanna.bustino@gmail.com, su Facebook o lasciando un commento qui sotto!